In natura esistono diverse specie di Paulownia: c’è la Tomentosa, l’Elongata, la Kawakamii, la Fortunei, la Catalpifoglia, la Shan Tong, la Fargesii, la Taiwaniana ecc.

La Paulownia in Europa è presente da secoli, principalmente utilizzata per scopo ornamentale, mentre da millenni coltivata in varie parti del mondo.

Da qualche decennio anche in Europa si è scoperto l’elevato potenziale in termini ambientali e del legno. Tuttavia non bisogna farsi trarre in inganno: a livello Europeo infatti non è considerata a tutti gli effetti una specie infestante, tant’è che alcune regioni, anche Italiane, erogano contributi per la silvicoltura e non solo, tra i quali rientra la stessa Paulownia. Occorre però ribadire un aspetto molto importante: si tratta di ibridi non infestanti.

Sono infatti degli ibridi ottenuti per micropropagazione, che hanno i semi sterili, quindi che non possono essere considerati infestanti.

La micropropagazione o coltura “in vitro” di tessuti vegetali è una tecnica vivaistica utilizzata per la propagazione vegetativa di piante, senza alterarne il patrimonio genetico (NO Ogm).

Le piante sono quindi prodotte da laboratori specializzati, in determinate condizioni ambientali (sterilità, umidità, T°, ecc) che con uno specifico terreno come substrato (la moltiplicazione delle piante può avvenire in diversi modi: per seme, per talea, per innesto, per margotta, per micropropagazione ecc).

Dunque, piante sicure e non infestanti!